Sulla statua Papa Leone X e la Piazza Giacomo Matteotti: Lettera al Sig. Sindaco di Pietrasanta.

Egregio Signor Sindaco,

il Circolo Fratelli Rosselli di Pietrasanta plaude alla iniziativa presa da lei e dalla sua giunta di onorare con un opera in marmo Papa Leone X. Abbiamo appreso dalla stampa che questa opera d’arte verrà posta davanti al Palazzo Comunale e contribuirà ad arricchire ulteriormente il patrimonio artistico della nostra città.

Abbiamo però un fondato timore che questa collocazione possa nel tempo offuscare la memoria dell’Onorevole Giacomo Matteotti a cui la piazza è stata intestata e, con il tempo, a poco a poco, venga riconosciuta più come piazza Leone X.

I due personaggi, vissuti in epoche storiche diverse, hanno certamente importanza per Pietrasanta ma sono personalità agli “antipodi”.

Giacomo Matteotti è il simbolo della libertà, è colui che per la libertà sacrificò la sua vita per combattere un regime totalitario che privò tutti gli italiani della libertà per un ventennio ed il palazzo comunale è l’emblema della libertà riconquistata.

Giovanni De’ Medici alias Papa Leone X è un papa importante per la storia della Chiesa e fu protagonista anche di una decisione che riguarda Pietrasanta ed il suo territorio. Il lodo emanato il 29 settembre del 1513 risolse aperte questioni di possesso dei territori di Pietrasanta tra i lucchesi, i fiorentini  e i genovesi  ed interruppe sanguinose guerre; tale atto fece sorgere storicamente d’imperio la Versilia come è oggi, Versilia che noi definiamo Medicea o fiorentina. Con questo lodo il Papa però ottenne anche un enorme tornaconto per la famiglia Medici - cioè la sua - e per Firenze: acquisì il diritto di uno “sbocco” sul mare - forte di Motrone - e pure la proprietà degli agri marmiferi di Seravezza.

Noi siamo convinti che la migliore collocazione della statua da un punto di vista storico potesse essere a Porta a Lucca per ricordare che nel 1956 in quel rione fu raso al suolo (purtroppo) per far posto ad una anonima scuola un monastero dell’ordine francescano delle Clarisse dedicato a San Leone I, chiamato anche Magno, a cui alcuni attribuirono i natali a Seravezza. Nel 1514 Papa Leone X accolse la richiesta contenuta in una petizione dei pietrasantesi per la costruzione di un monastero con chiesa e “spedale” posto lungo la via Francigena.

Pochi furono i reperti salvati dell’antico manufatto della cui costruzione si occupò pure il fiduciario di Michelangelo, Donato Benti. Unica attuale testimonianza di quel monastero e dello scempio culturale compiuto, abbattuto dalla insensibilità storico artistica degli amministratori di allora più che dalla necessità, è un campanile di poca importanza storica. Purtroppo venne distrutto tutto. Solo due lunette del pittore Leonetti Ranieri furono salvate.

All’interno del convento vi era un magnifico chiostro con al centro un pozzo, gemello più bello di quello che tutt’oggi possiamo ammirare nel chiostro dei frati Francescani a Città Giardino. Qualche maligno in modo calunnioso al tempo della distruzione del convento sosteneva che detto pozzo fosse stato trasportato di nascosto a Lucca nel giardino della villa di una Onorevole Deputata. Questa falsa notizia fu diffusa forse per non far conoscere che fine realmente avessero fatto i resti del pozzo: buona parte del materiale di demolizione del vecchio convento compreso buona parte del chiostro e del pozzo servirono per “riempire” il piazzale della segheria Benvenuto a Ponte Aranci, situata alla destra lungo la strada che dal Ponte Aranci conduce alla via Aurelia, prima delle segherie Ragaglini. Questo è quanto asseriva il prof. Orlandi che aveva documentazione fotografica di quanto affermava.

Non sappiamo se la decisione della nuova sistemazione di piazza Giacomo Matteotti ormai sia definitiva; in caso affermativo rispettiamo la decisione presa, anche se alcuni di noi pensano che un monumento di tale imponenza possa risultare come un pugno in un occhio per la struttura architettonica dell’area.

Suggeriamo comunque alla amministrazione comunale di segnalare con più efficacia il nome della piazza Giacomo Matteotti - le piccole targhe in alto a due palazzi posti sul perimetro della stessa secondo noi non sono sufficienti ne facilmente visibili - e di prevedere la realizzazione di un busto di Giacomo Matteotti nel centenario della morte da collocare - sarà materia di un confronto -  nell’area del Palazzo Comunale: il Circolo Rosselli offrirebbe gratuitamente il marmo necessario per la realizzazione.

Vi informiamo inoltre che il nostro socio Michele Cosci scultore si è offerto di realizzarlo gratuitamente.

Nel ringraziarla anticipatamente della sua attenzione distintamente la salutiamo.

 

Pietrasanta  3 Febbraio 2025

                                                       

IL CONSIGLIO DIRETTIVO

DEL CIRCOLO ROSSELLI PIETRASANTA

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