LA MORTE DI ROBERTO BERTOLA:
Il 24 giugno 2017 è deceduto, dopo breve malattia, Roberto, uno dei soci più vecchi, per iscrizione, del Circolo Culturale Fratelli Rosselli di Pietrasanta; ed il Circolo, rimasto scosso ed attonito per la sua scomparsa, esprime le più sentite condoglianze alla famiglia.
E’ una morte su cui riflettere, pensare e da cui trarre insegnamenti nell’intimità e nella solitudine del silenzio.
Tutti noi del Circolo ricorderemo sempre Roberto, con stima ed affetto. Una persona speciale alla quale, il mondo del volontariato ed i cittadini tutti di Pietrasanta devono riconoscenza e rispetto, non fosse altro per aver conservato lo spirito con cui la Croce Verde fu fondata, moltissimi anni fa e della quale è stato eccellente Segretario.
Chi è che non conosceva Roberto, il suo impegno nella Croce Verde e nel volontariato; la sensibilità con cui si rapportava con le persone più umili!
Roberto, lo imparammo a conoscere meglio negli anni ’80 quando qualcuno di noi fu eletto a ricoprire incarichi istituzionali in quella gloriosa associazione e spesso non perdeva occasione per parlarci di questa persona seria e riservata, della sua correttezza, della competenza che mostrava nello svolgere il suo lavoro, dell’attaccamento encomiabile verso l’Associazione; insomma, una persona di altri tempi.
E fare il Segretario della Croce Verde era un impegno gravoso: bisognava gestire i servizi di “Pronto soccorso e di emergenza; quelli di “onoranze funebri”; interessarsi dei “volontari” e “del Circolo ricreativo”; curare la contabilità generale; provvedere agli acquisti e sovrintendere alla gestione della “Casa di Riposo” (della quale più tardi ne diverrà il direttore), senza trascurare i rapporti con il personale dipendente, con gli ospiti, con i loro familiari.
Il suo impegno giornaliero era pressoché instancabile: passava dall’ espletare le sue funzioni Istituzionali che, come si è detto, erano tante, per subito immedesimarsi in quelle di volontario, senza mai chiedere o pretendere nulla; sempre disponibile, sempre presente, tanto che, nel tempo, la Croce Verde era diventata la sua famiglia. E come accade nelle buone famiglie, talvolta severi erano i suoi “richiami”, le sue “sfuriate”, i suoi “rimbrotti”, le sue “accorate prese di posizione” , quando avvertiva che qualcosa non andava o quando riteneva che le critiche superassero i limiti della ragione o del buon senso.
Per questo possiamo affermare, senza nessuna incertezza, che Roberto, nella sua vita, ha dato alla Croce Verde ed al mondo del volontariato, più di quello che ha ricevuto.
Per tutti noi rimane un esempio perenne e ci fa ricordare il famoso verso di Dante, nel XXXII canto del Paradiso “l’amor che muove il sole e l’altre stelle…”.
Roberto ci ha dimostrato, con il suo comportamento e con il suo spirito di servizio, che qualunque attività umana si esplichi, è l’amore che ci mettiamo nell’esercitarla che fa emancipare l’uomo e tutta l’umanità. Come ha sempre fatto nella vita terrena, con umiltà e con amore ha lavorato e con altrettanta umiltà,, in un assolato 14 Giugno ci ha lasciato.