I segni e i riti d'ogni ricordare.
Per un'intera esistenza, senza mai smettere, noi non facciamo altro che attraversare frontiere. Nello spazio e nel tempo. Paesi, storie d'anime e di forme, lingue pensieri e cuori. Inavvertitamente ci alimenta un eccesso di radici, ma soltanto l'artista se ne nutre e riesce a farne risalire la linfa alla coscienza. Sino a ravvisarvi la rotta d'una Bellezza ancora possibile per il nostro domani. Così, su ogni suo rilievo stele obelisco, Ivan lascia che fermenti l'effervescenza d'un mosto della memoria proustianamente evocata. Miti, riti e ricordi che dispiegano il grande libro dei segni e delle tracce che rivelano l'uomo. E che raccontano le indissolubili nozze fra natura e cultura, il cui destino oggi appare così barbaramente minacciato.
"Ho scoperto il bronzo nella Repubblica Ceca. Poi, quando ho frequentato l'Accademia di Parigi, ho lavorato nelle fonderie parigine. Lì c'erano molte maestranze italiane e spagnole. Le cose di Maillot sono state fatte dai bisnonni dei Pietrasantini e dei Fiorentini, che hanno portato a Parigi il sapore della scultura mediterranea. Adesso, non ci sono più, sono tutti francesi e non c'è più la mediazione culturale che c'era prima." I.Theimer
Biografia
Theimer Ivan (Olomouc, Moravia, CZE, 1944)
Frequenta l'Accademia di Belle Arti Applicate di Uherskè, inizia a partecipare a diverse collettive, tra cui la prima nel 1965 a Olomouc; segue quindi nel '67 la prima personale al Belgrade Theatre di Coventry. Nel 1968 partecipa alla Biennale di bratislava e, a causa dell'occupazione di Praga, si trasferisce a Parigi dove proseguegli studi presso L'Ecole Nationale Superieure des Beaux-Arts. Nel 1969 è presente al Salon de la Jeune Sculpture, dove vinceil Premio I.A.T. Numerose le commissioni ricevute per spazi pubblici, tra cui: Hotel Hukvaldy, Prerov; Olomouc; Grenoble; Palazzo dell'Eliseo, Parigi (tre obelischi); C.A.R.A.N., Archivi Nazionali, Parigi (rilievo in facciata); Kassel; Champs de Mars, Parigi (Monumento alla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino, 1989); Placede la Victoire, Bordeaux.