I gradi dell'umana condizione.

Premio anno 2000

I gradi dell'umana condizione.

Da oltre mezzo secolo, con questa sua possente e concitata plasticità, Vangi ci snoda il racconto più intenso sull'umana condizione. Quello che ci allestisce è l'epilogo d'un dramma cristiano che coinvolge il destino attuale di tutte le creature: "Tutto è violenza o amore; scempio o letizia di luce". Di quella luce che, come antidoto ad ogni devastazione dentro i cuori e nele cose, egli attinge dalle radice più feconde della sua toscanità, ove è sempre la sorte stessa della Poesia a coincidere con quella della speranza. Secondo quanto egli stesso ha sempre asserito: "Credo nell'uomo che lotta, sincero, onesto, che si batte, che ama la vita e che ancora non ha ottenuto giustizia".
 
 
 
"La differenza è che in Versilia c'è una natura bellissima, ci sono le cave di marmo che danno un senso di grande potenza. Nelle cave si provano sensazioni forti. Io ci vado spesso per vedere i marmi, per farli tagliare. Questo senso di grande potenza, di spazio immenso, si riceve solo stando qui. Ed è una grande emozione." G.Vangi

Biografia

Vangi Giuliano (Barberino di Mugello, FI, ITA, 1931)

 

Studia all'Istituto d'Arte, allievo di Bruno Innocenti, e successivamente all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1950 - '59 insegna disegno all'Istituto d'Arte di Pesaro. Nel 1959 - '62 si trasferisce in Brasile, dove le sue opere iniziano ad attirare l'attenzione pubblica: vince il I Premio al salone di Curitiba, espone al Museo di San Paolo e partecipa ad una mostra itinerante negli Stati Uniti. Nel 1962 ritorna in Italia. Nel 2001, nell'ambito di Italia in Giappone 2002, s'inaugura a Mishima Tha Vangi Sculture Garden Museum, su 30.000 mq. Con oltre 60 scultur, altre 40 opere e un grande mosaico di 20 m. realizza numerosi monumenti collocati in contesti prestigiosi fra cui: Cattedrale, padova (nuovo altare e ambone); Banca d'Italia, Fiumicino (Donna con alero, h ca. 5 m.); nuovo ingresso, Musei Vaticani; Sala Garibaldi, Senato; Chiesa di padre Pio, San Giovanni Rotondo (ambone). Dal 1967 frequenta la Versilia e le Apuane e lavora nei laboratori e nelle fonderie di Pietrasanta.